lunedì 24 marzo 2008

V-Day 2 Informazione libera in libero Stato

La marcia del V2-Day

Il 25 aprile mi incontrero' a Praga coi miei genitori ed amici, marceremo insieme ai grillini praghesi!

domenica 10 febbraio 2008

A scuola di tedesco, a scuola di vita!












Ce l’ho ancora ben impresso nella memoria e nel cuore, quel primo contatto con la DSD (www.deutschesprachschule.de). Chiamai per chiedere informazioni sui corsi. Rispose una vocina calda ma rigorosamente in tedesco. Percepito subito che di tedesco non avevo idea, continuammo a conversare in inglese. Sono passati quasi due anni, e se ci ripenso mi viene da ridere…pensate che ora capisco perfino il sassone! Non che qua si impari il sassone, beninteso, le lezioni sono ovviamente in “Hochdeutsch”; e non poteva essere altrimenti, se stiamo parlando di un incontro tra una polacca ed un “Fischkopp”, emigranti ambedue nella Germania meridionale.

Riavvolgendo il nastro di questa entusiasmante pellicola, progetti come “La serata d’autore”, oppure il cortometraggio “La mia Dresda”, ideato e diretto da noi studenti, non si possono dimenticare! Ed in mezzo tante altre iniziative, in cui la lingua è veicolo di conoscenza, di incontri, di amicizie.

Andreas&Dorota, grazie di cuore! Grazie a tutti quelli che ho incontrato solo per un istante, quelli coi quali ho condiviso anche solo un’ora di lezione, quelli che sono diventati amici! Assieme a voi ho imparato davvero tante cose nuove, mi sono arricchito, sono cresciuto!

E ora continuo fino a quando non mi mandano via a calci nel sedere :-) oppure finisco i soldi...

Tornare a casa

Avrei voluto scriverlo appena tornato a casa prima di Natale, ma a Campolongo al Torre non c'era ancora l'ADSL (e ci consideriamo parte del mondo sviluppato moderno!). Lo faccio comunque ora, anche se in ritardo, perchè è qualcosa che mi viene spontaneamente dal profondo del cuore. L'accoglienza a sorpresa dei nonni al gran completo, il calore e l'autenticità della famiglia, le carezze ai cagnolini, le quotidiane prelibatezze della mamma, gli incontri con amici e amiche che son sempre tali, la semplicità e gioia del Natale, l'Epifania in taverna....
Grazie a tutti per farmi sentire sempre a casa!

sabato 20 ottobre 2007

Suris Saray

Gli occhioni neri e il sorriso solare sono quelli di Suris Saray, una bimba di nove anni della Boquilla di Cartagena de Indias. Arrivai proprio qui, sulla costa caribica colombiana, qualche anno fa in compagnia dall'amica Iris. Da fanatico delle guide Lonely Planet non potevo perdermi questo "villaggio di pescatori, popolato in maggioranza da afrodiscendenti, dove si può mangiare del pesce fresco delizioso e godersi lo spettacolo di una foresta di mangrovie diventata riserva naturale protetta". Sdraiati sulle amache in attesa del pranzo, fui colpito subito da quei bimbi e quelle bimbe lasciate fin da piccoli al loro destino. Un destino fatto di elemosina, sfruttamento, fatica, violenza, abbandono. In questo contesto operano da alcuni anni Rosy&Pino, una coppia di italiani in pensione che dopo tanti viaggi, hanno deciso di fermarsi proprio qui alla Boquilla, per aiutarli. Quando passai da quelle parti erano già al lavoro alla Casa Italia Ong, ma purtroppo non ebbi il piacere di conoscerli. Piacere e fortuna che ebbi qualche mese fa, durante una ricerca online sulle adozioni a distanza. Mi piacque subito ciò che stanno facendo. Impressione confermata sia dagli amici costeni Favio e Meri andati a trovarli sul posto, che dalla telefonata con Rosy. Spero che questo piccolo gesto possa contribuire a garantire alla bimba (cibo regolare, assistenza medica, educazione) ciò che noi tutti abbiamo ricevuto senza chiedere e, pertanto, diamo per scontato. Spero che ciò possa aiutarla a crescere in modo equilibrato ed armonico. Piccola, sono certo che un giorno ci incontreremo!

sabato 29 settembre 2007

La cameretta

Che bel sospiro di sollievo, e lasciatemelo dire, che soddisfazione! Finalmente ce l'ho fatta, e da domani alloggio in una cameretta che inizia ad assomigliare a qualcosa di accogliente. Si sa la pigrizia è alcune volte tremenda, o il bisogno primario di avere un tetto e poi il resto verrà col tempo. A Trieste trovai la camera bella e pronta, a Barranquilla siccome c'era solo l'armadio prima mi buttati su un materasso poi grazie all'altra stagista cambiai di stanza e mi ritrovai il suo letto...il culo continua a Dresda dove Ronald in partenza per la Cina mi lasciò la sua, fino al trasferimento nella stanza in cui vivo ora, rimasta tale per cinque mesi abbondanti, e finalmente una parvenza di cameretta! Dico quasi, e sì, infatti devo ancora abbellire le pareti, ma ho già tutto pronto, foto, messaggi, pensieri, massime, gioielli che porto nel cuore.

L'entrata in stile italofriulano o friulitaliano.L'angolo "narghilè", una sorta di lounge da condividere con amici.











La scrivania, punto di contatto con il mondo al di fuori di Dresda.














...e c'è pure il letto! In realtà, c'era solo quello fino a qualche giorno fà. Le altre cose scusate ma non ve le faccio vedere; chi verrà a trovarmi, vedrà.


mercoledì 26 settembre 2007

Evet


Izmir, Turchia, 1 settembre 2007

Serif&Esra, Esra&Serif, sorridenti, felici, entusiasti, che bello vederli assieme!

Dio li accompagni e li aiuti a crescere assieme! Sono deliziosi, se lo meritano!

Ma che strana la vita. Ci conosciamo tre anni fa a Londra, stessa scuola, stesso entusiasmo, stessa passione per la cucina. Insomma, nonostante il poco tempo assieme, sapevo di aver incontrato degli amici veri. Sono cose che si vedono negli occhi. Un giorno di aprile mi arriva una mail, ci sposiamo presto...vieni al matrimonio? E non ti dico la sorpresa, la gioia, la voglia di esserci. Ma ci sono ancora troppe cose in sospeso, lavoro, ferie, servizio civile...meglio non pensarci troppo intensamente. A fine luglio il futuro si fa più nitido, prendo i biglietti d'aereo!

E così eccomi qua nella sala civica del municipio di Izmir, con sorpresa ed emozione, a farfugliare in turco qualcosa come "evet ..." E pensare che non so la formula nemmeno in italiano!

Ovviamente non sapevo di essere testimone fino a qualche minuto prima...che sorpresa! Per me e manco a dirlo la marea di invitati...


Poi via col rito del "gerek altin", rispettivamente monete d'oro da attaccare all'abito dello sposo e bracciali d'oro per la sposa.

Termino con l'osservazione di un bimbo, rientrati a casa per festeggiare in famiglia, che sussurra sottovoce al suo papà: "Ma che ci fa questo al matrimonio, se non capisce nulla di ciò che diciamo???" Non ha proprio torto dai...

mercoledì 9 maggio 2007

Cara dolce mammina

E così anch'io ce l'ho fatta. Bè stirare la prima camicia non capita proprio tutti i giorni vero? E a 27 anni è ancora più raro. Ma mi son perfino superato, pensate che ne ho fatte due in un sol colpo! Son passati più di tre anni da quanto mi son staccato dal guscio materno, e finora l'avevo sempre in qualche modo scappata. Ai tempi dell'università, le sfoggiavo continuamente e di tutti i tipi, tanto poi tornavo a casa il fine settimana e la mamma le lavava e stirava. A Londra non ne avevo bisogno, o meglio ne usavo alcune di quelle più trasandate, e chi se ne fregava di stirarle!?! C'era già un bel da fare per non morire di fame. Per Barranquilla son partito solo con bermuda e magliette, pensando di andare al mare tutti i giorni. Dimenticavo un piccolo particolare, ossia in un'università dovevo insegnare. Qualche jeans a quattro pesos al mercato, ed il caldo umido tropicale mi salva ancora il culo. Poi a Dresda sono arrivato. E non immaginate i salti di gioia quando Renatha, la mia futura collega brasiliana, mi ha scritto: "In azienda non c'è un codice d'abbigliamento". Ma ora la vita è cambiata, forse si stava meglio quando si stava peggio? Aiuto mamma!!!